BACONE

800px-Francis_Bacon,_Viscount_St_Alban_from_NPG_(2)Bacone, Galileo, Cartesio sono i filosofi del metodo. (Galileo è pratico, Cartesio e Bacone sono teorici). Bacone nasce a Londra nel 1561, studia Cambridge e poi a Parigi. Intraprende la carriera politica ma viene incolpato di corruzione, si riconosce colpevole e si ritira a studiare negli ultimi anni della sua vita.

Bacone concepisce la scienza come diretta a realizzare il dominio dell’uomo sulla natura, la ricerca scientifica deve fare della realtà il dominio dell’uomo. Voleva rendere la scienza attiva e operante al servizio dell’uomo e la concepiva diretta alla costituzione di una tecnica che doveva dare all’uomo il dominio di ogni parte del mondo naturale. La scienza è strettamente legata alla tecnica; la scienza senza tecnica è fine a se stessa, la tecnica è la realizzazione della scienza. (Studiamo Bacone per il suo legame tra scienza e tecnica). La sua maggiore attività fu dedicata al progetto di un’enciclopedia delle scienze che doveva rinnovare la ricerca scientifica ponendola su base sperimentale. Bacone scrive il nuovo Organo (instaurazio magna) che consiste in una logica del procedimento tecnico-scientifico che viene polemicamente contrapposta alla logica aristotelica. Bacone vuole scostarsi dalla scienza tradizionale per dare un nuovo metodo e un nuovo scopo. Secondo Bacone il compito fondamentale della scienza è l’espugnazione della natura. La scienza è posta al servizio dell’uomo, e l’uomo opera e intende in ordine a quanto ha osservato della natura. Sapere è potere. L’intelligenza umana ha bisogno di strumenti efficaci per penetrare nella natura e dominarla. Questi strumenti sono gli esperimenti. I sensi da soli non bastano a fornire una guida sicura, l’esperimento è il connubio della mente e dell’universo. Questo connubio non si può celebrare finché la mente è condizionata da pregiudizi e errori. Bacone oppone l’interpretazione della natura all’anticipazione di essa. L’anticipazione prescinde dall’esperimento e passa immediatamente dalle cose particolari ad assiomi generalissimi, logica tradizionale. L’interpretazione si addentra con metodo e con ordine nell’esperienza e ascende senza salti e per gradi dal senso e dalle cose particolari agli assiomi, giungendo solo da ultimo a quelli più generali. La via dell’anticipazione è sterile, la via dell’interpretazione è feconda perché dagli assiomi scaturiscono nuove cognizioni particolari che rendono attiva e produttiva la scienza. Il compito preliminare di Bacone è l’eliminazione delle anticipazioni, purificare l’intelletto da quelli che Bacone chiama Idola e critica le filosofie, le dimostrazioni e la ragione umana per eliminare i pregiudizi nati da essi.

Esistono 4 tipi di idola:

  • Anticipazioni che dipendono dalla natura umana, che sono naturali:-Idola tribus: sono comuni a tutti gli uomini, sono quando l’intelletto umano è portato a supporre delle cose false o distorte rispetto a quelle realmente esistenti, la fonte principale è l’insufficienza dei sensi ai quali sfuggono tutte le forze nascoste della natura. I sensi ingannano.–idola specus: dipendono dall’educazione, dalle abitudini e dai casi fortuiti in cui ciascuno viene a trovarsi, ogni uomo ha le sue propensioni e tutte queste propensioni sono fonti di idola specus.
  • Anticipazioni provenienti dal di fuori:-idola fori: (della piazza) derivano dal linguaggio, dalle convenzioni rese necessarie dai rapporti tra gli esseri umani. Le parole ritorcono e riflettono la loro forza sull’intelletto. Questi idoli possono essere o nomi di cose che non esistono o di cose che esistono ma sono confusi o mal determinati. (Umido).–idola theatri: derivano dalle dottrine filosofiche del passato o da dimostrazioni errate. Bacone divide le filosofie false in 3 specie: la sofistica (Aristotele), empirica (alchimisti), superstiziosa (mescolata alla teologia).

Tra le cause che impediscono agli uomini di liberarsi dagli idoli c’è per prima la riverenza per la sapienza antica. Secondo Bacone l’età più moderna è però più ricca di conoscenza del passato perché si è arricchita nel tempo. La verità è figlia del tempo, non dell’autorità, e si rivela gradualmente all’uomo. Per uscire dalla contemplazione bisogna fare esperimenti perché la semplice esperienza non basta perché procede a caso e senza direttive. Solo con l’esperimento l’uomo arriva a nuove invenzioni e ad estendere sempre più il proprio dominio sulla natura.

 

 

METODO INDUTTIVO

La ricerca non si fonda né solo sui sensi né solo sull’intelletto. Se l’intelletto e se i sensi danno indicazioni disordinate e inconcludenti, la scienza non sarà conoscenza vera se non solo quando la disciplina dell’intelletto si imporrà all’esperienza sensibile e all’intelletto la disciplina dell’esperienza sensibile. L’induzione è il processo che realizza queste esigenze. L’induzione per semplice enumerazione di casi particolari fornisce solo conclusioni precarie, quella invece che si fonda sulla scelta e sull’eliminazione dei casi particolari è utile per invenzioni e alla dimostrazione delle scienze. Le eliminazioni vanno compiute ripetutamente e successivamente sotto il controllo dell’esperimento fino a raggiungere la determinazione della vera natura e della vera legge del fenomeno. Si passa cioè da casi particolari a principi via via più generali. L’induzione scientifica si fonda sulla raccolta e la descrizione dei fatti particolari, questa fase è chiamata storia naturale e sperimentale. Le tavole servono per raccogliere e ordinare la storia sperimentale, sono catalogazioni delle istanze, cioè dei particolari aspetti di un fatto.

  • Tavole della presenza raccolgono i casi in cui un determinato fenomeno si presenta ugualmente anche se in circostanze diverse.
  • Tavole dell’assenza raccolgono i casi in cui lo stesso fenomeno non si presenta pur essendoci circostanze o condizioni simili a quelle delle tavole di presenza.
  • Tavole dei gradi o comparative raccolgono i casi in cui il fenomeno si presenta nei suoi gradi decrescenti.

La fase negativa consiste nell’escludere quelle cause che risultano incompatibili con il fenomeno studiato. Dopo questa si procede alla formulazione di una prima ipotesi, un’ipotesi di lavoro che guidi l’ulteriore ricerca. Tramite successivi esperimenti, istanze prerogative, si mette alla prova l’ipotesi. Da tali istanze quella decisiva è l’istanza cruciale: quando si è in dubbio sulla causa di un fenomeno, l’istanza cruciale dimostra la sua connessione necessaria con il fenomeno e la sua separabilità dagli altri consentendo di identificare la causa vera del fenomeno. Il metodo di Bacone è una razionale interpretazione e selezione dei dati. Il metodo di Bacone è paragonato al lavoro delle api: dall’esperienza si trae il materiale che poi viene elaborato dall’intelletto. La causa delle cose naturali è la forma; Bacone accetta la distinzione aristotelica delle 4 cause ma elimina subito la causa finale. Si possono cercare i fini delle cose ma questa ricerca deve essere consacrata a dio e non alla scienza. Inoltre reputa superficiali e inutili la causa efficiente e materiale; rimane solo la formale che però concepisce diversamente da Aristotele. La forma rivela l’unità della natura e rende possibile all’uomo la scoperta e la produzione di quello che non c’è mai stato prima. Bacone distingue in ogni cosa due aspetti diversi:

 

  • Schematismo latente: struttura o ordine intrinseco dei corpi considerati staticamente
  • Processo latente: movimento intrinseco dei corpi che li porta alla realizzazione della forma.

La forma è nello stesso tempo il principio di entrambe le cose. Bacone vede nella forma:

  • La struttura che costituisce un fenomeno naturale
  • La legge che regola il movimento di generazione o di produzione del fenomeno.

 

Nell’induzione baconiana non c’è la matematica, Bacone non riconobbe alla matematica alcuna funzione efficace nella ricerca scientifica. La vera forza di Bacone sta nella connessone tra scienza e potenza umana e tecnica.